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venerdì 8 giugno 2012

Quattro domande di una vaghezza da incubo a Enzo Pietropaoli



ENZO PIETROPAOLI

NATO A GENOVA, LIGURIA.
STRUMENTO: CONTRABBASSO


Cosa significa la musica per te?


Mi rifaccio la domanda:
Cosa significa la “buona” musica per te?
In questo momento della mia vita è, insieme agli affetti, la cosa più importante, qualcosa a cui sono riconoscente, qualcosa che da un senso all’esistenza e che, appunto come gli affetti,  mi ha sempre salvato nei momenti difficili, qualcosa che migliora il mondo, che non morirà mai, una magia che si ripete ogni volta che un essere umano, imbracciando degli strani oggetti fatti di materia, provoca delle onde che si propagano nell’aria e danno emozioni irripetibili, nel senso che quelle onde, a differenza di un quadro, una statua, una fotografia, non rimangono, spariscono, e quando risuonerai quelle note non saranno mai le stesse, eppure lasciano un segno nell’anima di chi sa e vuole ascoltarle, non solo con le orecchie, dalla gioia al dolore, qualcosa di estremamente profondo e lieve.
C’è anche tanta musica non buona e, ahimè, col passare degli anni mi fa stare più male di quando ero più giovane, speravo che col tempo aumentasse anche il tasso di tollerabilità ma pare che stia succedendo il contrario, non so se andare da uno psicologo, da un otorino o da un geriatra, qualcuno ha l’antidoto ?


Cosa provi suonando il contrabbasso?

Se riesco a suonare come vorrei sono l’uomo più felice del mondo, poi c’è sempre una leggera frustrazione, quando non riesci a esprimerti come vorresti e quando, a questo strano strumento, non viene riconosciuta una adeguata dignità, soprattutto da parte di alcuni musicisti, ma il pubblico fortunatamente è sempre molto affettuoso.
In realtà il contrabbasso è un mezzo per comunicare emozioni, poteva anche essere un altro strumento, ma ormai  dopo tanti anni mi ci sono decisamente affezionato !


Cos'è la Liguria per un Ligure? 

Sono nato a Genova ma sono andato a Roma quando avevo cinque anni, ho però trascorso in Liguria tutte le estati della mia giovinezza, fino a dopo la adolescenza, non so se sono ligure, ho nel sangue il Lazio, l’Abruzzo, il Piemonte la Campania e molta Liguria, certo è che quando ci vado sento qualcosa che mi appartiene e che viene da molto lontano.
 Mi permetto di segnalarvi questo link:
 è un bellissimo articolo, con relativo servizio filmato, di Aldo Cazzullo del Corriere Della Sera, una persona che parla molto meglio di me…


Perché hai scelto il Jazz?

Credo che sia il Jazz ad avere scelto me, in realtà da piccolino volevo fare il pilota di formula uno…
Suono jazz perché è un linguaggio che mi consente di essere libero e sempre diverso ogni volta che salgo su un palco, perché è forse l’unica musica che può far si che due musicisti di due luoghi lontani nel mondo si possano incontrare e suonare senza quasi conoscersi e senza bisogno di fare delle prove, perché mi regala la possibilità di essere sempre me stesso e di comunicare in tempo reale, attraverso  il mio strumento,  senza troppi filtri e sovrastrutture.

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