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lunedì 25 luglio 2011

JazzDaniels consigliano: Atessa in Jazz, 30 Luglio, Lorenzo Tucci - Tranety

TRANETY e' stato il nostro primo cd della settimana: un intenso tributo a John Coltrane da parte di Lorenzo Tucci, che ha dimostrato  ancora una volta con questo suo lavoro di essere musicista oltre che batterista di spicco nel panorama jazzistico attuale. 
Lorenzo Tucci visto da Daniela Crevena






Affiancato da Claudio Filippini al pianoforte e Luca Bulgarelli al contrabbasso, Tucci ha presentato gia' diverse volte "TRANETY" dal vivo: ultima esibizione al PercFest di Laigueglia, con grande riscontro sia di pubblico che di critica.  Uno di quei concerti di JAZZ che vale davvero la pena di andare ad ascoltare.  L' occasione si presenta il 30 Luglio ad Atessa, nell' ambito del festival "Atessa in Jazz", alle 21, e il nostro consiglio, se siete nei paraggi e' di non perderveli: brani di Coltrane e brani originali per un concerto intenso e suggestivo.   

                                                     

domenica 17 luglio 2011

Umbria Jazz, piccoli accenni! Sabato 16 Luglio

Pillole di sabato!!!

Danilo Rea – Flavio Boltro duo, “Opera”: il jazz incontra le più belle romanze d' opera, Rossini, Puccini, Monteverdi e altri grandi autori interpretati in jazz. Un intreccio di armonica bellezza. Rea e Boltro hanno suonato melodie famose con rispetto ma anche con creatività traendone spunti per improvvisazioni eleganti e intense.



Trombone Shorty & Orleans Avenue. Un mix di Rythm & Blues, pop e rock. Trombone Shorty è un giovanissimo virtuoso del trombone, suona la tromba, canta, balla e per un' ora abbondante ha fatto ballare l' arena tra brani adrenalinici, volumi al massimo, ritmi frenetici, una versione – bomba di “On the sunny side on the street” in cui ha strabiliato il pubblico tenendo per lunghissimi minuti una nota con la respirazione circolare. Concerto – spettacolo energetico!



B.B. King lo ha seguito incantando l' Arena nonostante canti e suoni molto meno che in passato. Dà molto spazio ai suoi musicisti, parla e gigioneggia con il pubblico, ma quando suona e canta è il Blues, fa venire i brividi, ripristina il suo potere indiscusso. Quando attacca “The Thrill is gone” viene un tuffo al cuore, è il leone B.B. King di sempre! Indimenticabile.



La giornata termina al Teatro Pavone con Francesco Cafiso, Dino Rubino, Giovanni Mazzarino e Rosario Bonaccorso, che hanno proposto standard e brani originali in un concerto jazzistico in senso stretto: perfezione tecnica, buon gusto stilistico, feeling e un bis a sorpresa con Flavio Boltro sul palcoscenico che ha improvvisato con il flicorno di Dino Rubino.

Siamo pronte per l' ultima giornata di Jazz. A domani!

sabato 16 luglio 2011

Umbria Jazz, piccoli accenni! Giovedì 14 e venerdì 15 luglio

Eccoci di nuovo a Perugia, secondo Weekend di Jazz!
Già tanta musica ascoltata tra giovedì e venerdì:
Il sassofono di Rosario Giuliani e la tromba di Fabrizio Bosso, che hanno interpretato brani tratti dal cd “Lennie's Pennies”, insieme a Joe La Barbera alla batteria, Roberto Tarenzi al pianoforte e Darryl Hall al contrabbasso: virtuosi, intensi, espressivi, curatissimi nei particolari.





Gilberto Gil e Sergio Mendez hanno fatto ballare l' Arena Santa Giuliana durante la serata brasiliana. Siamo riuscite ad ascoltare tutto Gilberto Gil, piu' energico e vitale che mai, ritmico, entusiasmante ma sempre di classe. Per Sergio Mendez purtroppo possiamo dire poco, se non che la sua rilettura di brani come “Aguas de Marco” è sempre spettacolare e personalissima. Come sempre siamo dovute correre al Teatro Pavone per non perdere il concerto di mezzanotte.







Fabrizio Bosso ed il suo quintetto hanno saputo divertire ed emozionare: Bosso sempre più padrone del suo strumento, sfruttato in ogni sfumatura come sempre ha strappato meritatissimi applausi. Lorenzo Tucci alla batteria con le sue raffinatezze stilistiche ha creato il clima decisamente jazzistico di ogni brano, preziosi e coesi Luca Mannutza al pianoforte, Luca Bulgarelli e Roberto Cecchetto alla chitarra. Il Jazz!







Jazz allo stato puro quello di Dado Moroni con Alvin Queen alla batteria e Marco Panascia al contrabbasso. Un concerto tra i più belli ascoltati fino ad ora, Moroni al pianoforte poetico, intenso, e un contrabbassista, Marco Panascia che suona pochissimo in Italia e che negli Usa, dove vive, suona con i più grandi: Andatelo ad ascoltare se capita in Italia e capirete di cosa stiamo parlando! Bellissimo il feeling con Queen, che suona con Dado oramai da anni, e si sente.








Attesissimo Prince all' Arena Santa Giuliana: di certo nulla di più lontano dal Jazz, ma grande spettacolo, costumi pazzeschi, brani quasi tutti provenienti dal nuovo album, un palco tecnologico, grandi voci e durante il bis l' attesissimo “Purple Rain” con suggestiva pioggia di coriandoli viola colorati e marea di telefonini accese ad illuminare l' Arena. Il bis continuava mentre noi correvamo al Pavone!

Roberto Gatto con il suo ottetto la Lysergic Band ha presentato il nuovo cd “Lysergic”, inusuale excursus musicale di otto musicisti giovani e meno giovani, sonorità cangianti, momenti di improvvisazione simultanea tra fiati, batteria come importante fulcro di creatività e sperimentazione musicale, senza mai tralasciare del tutto il jazz propriamente detto.

Ora di corsa ai prossimi concerti!!!

mercoledì 13 luglio 2011

Villa Carpegna, "Odio l' estate": Pieranunzi quintetto latino, guest John Patitucci





Enrico Pieranunzi: pianoforte
John Patitucci: contrabbasso
Andre' Ceccarelli: batteria
Rosario Giuliani: sassofoni
Flavio Boltro: tromba

Pieranunzi, Patitucci, Ceccarelli, Giuliani Boltro (ovvero il Quintetto Latino – europeo di Pieranunzi) ieri sera hanno acceso il festival “Odio l’estate” di Villa Carpegna, facendo grande Jazz divertente, trascinante, esplicitamente Latin eppure fascinosamente europeo. 
Ascoltare Patitucci è sempre stupefacente perché non solo ha un suono riconoscibile tra mille, una capacità di conciliare ritmo e andamento del fraseggio pari a pochissimi contrabbassisti, una tecnica prodigiosa che però serve a sprigionare energia e non certo solo a suscitare applausi.  Patitucci si diverte enormemente a suonare, se si trova a farlo con musicisti adeguati.  Si diverte, e si appassiona, è curioso e attentissimo a ogni minima sollecitazione che provenga dai suoi compagni di viaggio: il che si tramuta in un flusso continuo di creatività, di sfumature, di spunti, talmente variegati e intensi che non si fa fatica a immaginare come divertente e piacevole un ipotetico concerto in “contrabbasso solo”. 
L’intesa di questo grande contrabbassista con il pianoforte di Pieranunzi è stata davvero notevole, Boltro e Giuliani si sono mostrati in stato di grazia sia nelle parti obbligate a due voci che nei momenti improvvisativi, confermando di essere musicisti versatili, espressivi e tecnicamente inappuntabili; Ceccarelli durante tutto il concerto è apparso in gran forma “creativa” tanto da essere sempre completamente bilanciato sia nei momenti in trio sia in quelli in quintetto.  Oltre al grande livello dei musicisti sul palco è importante rilevare che il fascino di questa musica è stato certamente incentrato anche nel contrasto non stridente ma “armonico” se così si può dire, dei brani originali, a firma Pieranunzi, molto latini ma anche così jazzistici e allo stesso tempo melodicamente e armonicamente europei da essere ritmici e trascinanti ma anche lirici e intensi.  Pieranunzi ha “giocato seriamente” (passatemi l’espressione) con il pianoforte e con la tastiera, divertendosi molto, senza mai però essere musicalmente superficiale, come spesso accade quando si ascolta musica di matrice latina, finalizzata all’unico scopo di entusiasmare il pubblico con virtuosismi e giochi a effetto.  Il pubblico è stato entusiastico perché quella che si è ascoltata è stata bella musica, divertente, solida, fatta da musicisti solidi e reciprocamente creativi. 

Daniela Floris

lunedì 11 luglio 2011

Umbria Jazz, piccoli accenni! Seconda giornata, domenica 10 luglio

Ieri abbiamo assistito a:

Francesco Bearzatti, Giovanni Falzone, Danilo Gallo, Zeno De Rossi (Tinissima Quartet): Malcom X, una progetto in forma di suite, feeling tra artisti, idee, energia ed un travolgente finale “catartico” al Teatro Pavone.




Hiromi Uehara, un’ altra serata all’ insegna del pianismo al femminile, un’ altra virtuosa dopo Cihiro Yamanaka.  Una tecnica prodigiosa, una funambola della tastiera, una macina – note di altissimo livello tecnico!





Ahmad Jamal, purtroppo visto solo per poco più della meta’ (impossibile conciliare due concerti all’ Arena Santa Giuliana con il concerto di mezzanotte al Teatro Pavone): concerto affascinante, bellissimi dialoghi armonico – melodici con batteria e percussioni.  La classe vince sempre!




Max Ionata, Luca Mannutza, Nicola Muresu, Nicola Angelucci e “Dieci”: ascoltare il Jazz propriamente detto, ad Umbria Jazz, non e’ detto sia cosi’ scontato, e questo quartetto ha fatto un bel Jazz. 







Jazz on Film, a cura di Marco Molendini: un’ emozionante ora e mezzo su Miles Davis, il giorno dopo del tributo di Herbie Hancock, Wayne Shorter e Marcus Miller all’ Arena Santa Giuliana.  Miles dagli anni 50 di “so what” agli anni 90 di “Time after Time”. 

Il resoconto completo naturalmente verra’ pubblicato prossimamente su jazzitalia.net.  Intanto arrivederci a Umbria Jazz per giovedi’ 14 luglio! 


domenica 10 luglio 2011

Umbria Jazz, piccoli accenni! Prima giornata, sabato 9 luglio

Siamo a Perugia e, a parte venerdì sera in cui abbiamo fatto solo una squisita cenetta dato che abbiamo trovato l' ufficio stampa chiuso, da ieri mattina siamo entrate nei ritmi (faticosi!) di Umbria Jazz. Parleremo in dettaglio di tutto al termine di questi due we di musica su Jazzitalia! Qui solo qualche piccolissimo assaggio, in poche parole ed immagini.

Ieri abbiamo assistito a:


Giovanni Guidi, Gianluca Petrella, Michael Blake, Thomas Morgan,Gerlald Cleaver : il Jazz di effetto, la sonorità dei contrasti, i virtuosisimi di Petrella.





Chihiro Yamanaka Trio: la musicista minuta che al pianoforte si tramuta in una macchina da guerra!






Herbie Hancock, Wayne Shorter, Marcus Miller. Difficile descrivere l' emozione di ascoltare Hancock suonare il pianoforte come non sentivamo da un po, difficile spiegare perchè Shorter ci è come sempre apparso un genio.





Gianluca Petrella, Mauro Ottolini, Gabrio Baldacci, Cristiano Calcagnile, ovvero i “TubaLibre”: sonorità inaspettate, il concerto più inusuale ascoltato in questa lunga giornata di Jazz








Jazz on Film, a cura di Marco Molendini: filmati d'epoca sul Jazz.
Una meraviglia: nel vero senso della parola, Lester YoungBillie Holiday, Thelonius Monk, Duke Ellington, Charlie Parker, il jazz senza artifizi, il Jazz che ci ha fatto innamorare del Jazz!


E tra poco si ricomincia!!!!!

giovedì 7 luglio 2011

Odio L'estate - Sun Trio questa sera a Villa Carpegna

Questa sera le JazzDaniels non potranno seguire il concerto,   ma anche le immagini possono servire a rendere il clima dell' evento di stasera a Odio L' estate, nell' ambito della rassegna " Cam Jazz Night " . Sun Trio, "Dreams are True", Cam Jazz

SUN TRIO visti da Daniela Crevena










“Odio l’ estate”: Joona Tovainen Trio e Dan Kinzelman Quartet a Villa Carpegna

Il Festival “ Odio l' Estate ” a Villa Carpegna ha aperto ieri sera con due concerti molto suggestivi, nell’ ambito della rassegna “ Cam Jazz Night ”, in cui la prestigiosa etichetta Cam Jazz presenta i giovani artisti della propria scuderia, e che continuera’ stasera con i “Sun Trio” e con il quartetto del trombettista Fulvio Sigurta'

                                                                   
Primo concerto italiano per il “ Joona Toivanen Trio ”: Joona Toivanen, pianoforte; Tapani Toivanen, contrabbasso; Olavi Lohivuori, batteria, che hanno presentato il loro cd “At my side”.  Giovani, coesi, creativi, tecnicamente impeccabili ed espressivi, questi tre giovani artisti finlandesi hanno scardinato durante questo concerto francamente bellissimo, ogni stereotipo sulla presunta freddezza della musica nordica.  Tra atmosfere armoniche indefinite, dinamiche di sottile finezza, con progressivi intensificarsi e rarefarsi di volumi ma anche di spessore sonoro, contrasti tra reiterazioni di spunti tematici sfondo ad improvvisazioni di grande creativita’, un’ ora di musica e’ trascorsa in un soffio lasciando la sensazione di essersi imbattuti in un trio che fara’ molta strada ancora, regalando jazz di altissimo livello.  Suoni nuovi ma non traumaticamente di rottura: un grande amore per tanta musica ascoltata con attento rispetto e poi metabolizzata e tenuta come fondamento di suggestioni nuovissime e fresche.  Il pubblico ha ascoltato sette brani, tutti stilisticamente di pregio, ognuno fortemente connotato, in una atmosfera tutt’ altro che uniforme. Joona Tovainen e’ pianista molto espressivo, che utilizza tutta la gamma delle dinamiche possibili, ma anche nei “fortissimo” mantiene un suono rotondo, dolce; l’ andamento dei brani e’ stato in molti casi a struttura circolare, con episodi sonori alternati.  In questo clima ha stupito per grazia, bravura, creativita’, totale assenza di prevaricazione la batteria di Lohivuori: un continuo proporre idee, una miriade di suoni che sono emersi in tutta la loro chiarezza pur rimanendo totalmente intrecciati con pianoforte e contrabbasso.  Granitico come precisione, leggero come una farfalla quando occorreva leggerezza, pieno ma mai secco nei momenti più intensi.  Difficile trovare una tale eleganza, per uno strumento cosi’ potenzialmente “pericoloso”, soprattutto in trio.  Cosi’ come il contrabbasso di Tapani Toivanen, prezioso a tal punto di rendere brani come “El Castillo” un flusso continuo di suoni in cui non si distinguono più le divisioni tra una battuta e l’ altra, o magari toccando note “spagnoleggianti” (altro che freddo nord!) in “Mistakes”, e rendendo magicamente variabili persino gli ostinati ritmico melodici.  Non c’e’ che da augurarsi che questo sia il primo di numerosissimi concerti in Italia, un paese che ha estremo bisogno di novita’ e freschezza.
                                                                                                               

Anche il secondo concerto, quello di Dan Kinzelman, saxtenorista statunitense che abbiamo gia’ apprezzato insieme al pianista Giovanni Guidi, ha mostrato quanto jazz nuovo ci sia da ascoltare, se si svirgola rispetto ai soliti noti. 
Clima diverso rispetto al Joona Tovainen Trio, atmosfera con sonorita’ più esplicite e sanguigne, ma grande classe anche in questo caso, e un feeling palpabile tra Kinzelman, Alfonso Santimone al pianoforte, Joe Remher al contrabbasso e Stefano Tamborrino alla batteria.  Kinzelman ha indiscutibilmente un bellissimo timbro, che colpisce persino nei “pianissimo”, molto sonori anche nel volume soffiato tanto da diventare poetici, ed un fraseggio accattivante: orecchiabile ma niente affatto semplice, in alcuni momenti questo giovane e sorprendente sassofonista sa risultare persino aspro ma senza mai diventare completamente atonale.  Per tutto il concerto ha instaurato un canale comunicativo soprattutto con il pianoforte, strutturando dialoghi in forma di domanda e risposta, e creando con tutto il quartetto vere ondate sonore, flussi di volumi gradualmente cangianti,  fino ad arrivare a momenti quasi ipnotici.  Notevolissimo Kinzelman anche quando al clarinetto si immerge in un “jazz waltz” introspettivo, dal tema melodico dolce, poetico, curatissimo nelle dinamiche.
In un’ ora di musica  questo quartetto ha riversato nell’ aria una grande  materiale sonoro in quanto a spunti tematici, composizioni improvvisate, cambi di registro, episodi solistici, scambi di ruoli, come e’ bello che avvenga in un concerto di Jazz. 

Daniela Floris

martedì 5 luglio 2011

JazzDaniels consigliano: Fulvio Sigurta' a "Odio L' Estate"


Anche Fulvio Sigurta' lo abbiamo ascoltato a Cagliari, insieme ad Enzo Pietropaoli, ed il suo "House of Cards" e' stato il nostro disco della scorsa settimana.  Vi segnaliamo il suo concerto nell' ambito del Festival "Odio L' estate" a Villa Carpegna, nell' ambito della rassegna "CAM JAZZ NIGHT".  Ascolterete un giovane trombettista di grande talento.  JazzDaniels consigliano questo concerto! 

Fulvio Sigurta' visto da Daniela Crevena

Fulvio Sigurta' visto da Daniela Crevena



FULVIO SIGURTÀ
In concerto
ODIO L’ESTATE
All’interno di CAM JAZZ NIGHT
Giovedì 7 luglio - Ore 21:00
Ingresso Libero
Piazza di Villa Carpegna

“La tromba più felice tra le nuove generazioni”


Fulvio Sigurtà presenta in anteprima a Roma, all’interno della rassegna Odio l’Estate nella splendida cornice di Villa Carpegna, “House Of Cards”, capolavoro discografico edito quest’anno dalla Cam Jazz.

La tromba più felice tra le nuove generazioni, lo ha recentemente definito un articolo di una rivista specializzata. Ottenuti i plausi della critica europea e premiato il suo talento con le numerose collaborazioni,Fulvio Sigurtà si presenta per la prima volta sulla scena romana con il suo quintetto formato da musicisti italiani e inglesi: Achille Succi al sax, Federico Casagrande alla chitarra e poi
Joe Rehmer al basso e Jonas Burgwinkel alla batteria.

Tra i trombettisti dello stivale è uno dei più richiesti e molti dei grandi band leader della penisola ormai non si privano più del musicista bresciano. Suono unico il suo, una firma inconfondibile, un ricercatore meticoloso e un’artista pensante come pochi.

Registrato a LondraHouse of Cards è la foto perfetta di questo momento artisticamente culminante dell’attività del trombettista. Composizioni quasi tutte firmate dallo stesso band leader, un’attenta ricerca sulle strutture, un senso della melodia unica.

Stabilitosi a Londra da qualche anno, Fulvio è coinvolto in alcune importanti formazioni che stanno popolando il nostro territorio, prima fra tutte la collaborazione con Enzo Pietropaoli in Yatra, senza dimenticare gli ensemble di Giovanni Guidi, di Mauro Ottolini e Paolo Damiani.


FORMAZIONE
Fulvio Sigurtàtrombaelettronica
Achille Succi, sax
Federico Casagrandechitarra
Joe Rehmer, basso
Jonas Burgwinkel, batteria

 

lunedì 4 luglio 2011

Abbiamo ascoltato per voi: Lorelei Quartet - SETA



Lorelei Quartet

Seta

Dodicilune dischi Ed 280



Atmosfere dolci e un timbro di insieme davvero suggestivo, per questo ensemble particolare: chitarra (Loris Deval), violino (Martina Mazzon), contrabbasso  (Giorgio Fiorini) accordion (Massimo Marino) e vibrafono (Alberto Occhiena). Niente batteria, la parte percussiva viene dunque deputata al vibrafono, e da subito spicca un bel bilanciamento tra strumenti ritmici e violino e accordion. Come potete immaginare si tratta di un clima morbido, dato da timbri delicati ma non così eterei o labili come si potrebbe pensare.  I temi melodici sono elegantemente orecchiabili ma non certo scontati, anche perché questi giovanissimi musicisti sanno bene come estrapolare l’ intensità intrinseca dei loro strumenti: hanno fantasia nel giocare tra loro con gli spunti tematici, dialogano scambiandosi i ruoli, improvvisano e dimostrano di avere gusto, di amare suggestioni provenienti dal jazz ma anche da reminiscenze tradizionali e dalla musica colta: e non e’ detto che di quest’ ultima si occupi il violino o la chitarra classica e del sapore “popolare” si occupi magari l’ accordion.  Il bello è proprio nell’intercambiabilità dei ruoli, nella fluidità dei suoni, in una parola della “corrente” positiva che caratterizza questo quintetto.  Tutte le combinazioni possibili sono percorse: temi a due voci tra violino e accordion si alternano a preziosi inserti del contrabbasso e a dialoghi affascinanti con il vibrafono (“Andaluna”, in 5/4, dolce e delicata); frammenti di suoni rarefatti che progressivamente confluiscono salvo uno sfondo ritmico ostinato che viene mantenuto in vita “a turno” (“Kabul”); dolci intro di chitarra  (“Seta”) che preludono ad un brano di commovente dolcezza con inaspettato risvolto ritmico latineggiante – in cui il duo e’ tra chitarra e vibrafono. 
Bellissimo il violino in “Petit Prince”, espressivo, forte di un tema melodico vagamente balcanico, comunque connotato da catturare in modo duraturo l’attenzione e da rimanere impresso: anche quando il brano cambia registro, ed è la chitarra a prendere la parte tematica mentre il violino incalza con un efficace disegno ritmico lievemente dissonante. 
I brani sono tutti originali, e c’e’ da aggiungere che “Lorelei Quartet”, con Martina Mazzon come special guest, ha esordito a Ivrea durante l’Euro Open Jazz Festival di quest’anno ed io li ho sentiti suonare dal vivo per presentare questo lavoro ( clicca qui per leggerne la recensione su “A proposito di jazz” ). Suonano benissimo, così come li si ascolta nel cd.  Niente trucchi, sono bravi veramente, anche dal vivo.  E giovani, e fuori dai soliti triti e ritriti circuiti, come a JazzDaniel’s piace.  Da ascoltare!

Daniela Floris


Simona Severini ad Umbria Jazz

Simona Severini vista da Daniela Crevena


Simona Severini vista da Daniela Crevena

A Cagliari Eje ho ascoltato Simona Severini, ed e' stata una bella sorpresa la sua voce delicata ma personalissima, le sue chansons francesi, il clima intenso ed elegante che ha saputo creare questa giovanissima interprete.  Dunque vi segnalo il suo concerto al Teatro Pavone a Perugia nell' ambito di Umbria Jazz.  Purtroppo JazzDaniels non potranno esserci, ma chi e' a Perugia non si perda una delle poche novita' nel panorama sempre piu' omologato del Jazz in Italia!

Qui sotto il comunicato stampa, in cui e' segnalato anche il concerto del talentuoso giovanissimo Mattia Cigalini.




Mattia Cigalini e Simona Severini, due tra più interessanti giovani artisti italiani, presenteranno i loro album appena usciti per la My Favorite records con due concerti a Umbria Jazz 2011.

Lunedi 11 luglio
Ore 12.00 – Teatro Pavone

SIMONA SEVERINI “La Belle Vie”

Simona Severini: voce
Antonio Zambrini: pianoforte
Alex Orciari: contrabbasso
AntonioFusco: batteria




“La Belle Vie” rappresenta una felice sintesi tra melodia classica e arrangiamenti jazz, resa  ancora più originale  dalla naturalezza struggente del canto di Simona,  privo di impostazioni liriche che finisce con l’esaltare la purezza della melodia dei brani.

Il disco nasce da alcuni brani di  Gabriel Fauré, compositore francese della fine del ‘900, che il maestro Giorgio Gaslini ha fatto conoscere a Simona. Da lì ha preso corpo il progetto dell’album, con i brani di Fauré riarrangiati  da Antonio Zambrini e con l’aggiunta di classici come “La Belle Vie” di Sacha Distel, “Emily” di Johnny Mandel,  “Ce Mortel Ennui”  di Serge Gainsbourg, “The Summer Knows” di Michel Legrand ed alcuni brani inediti scritti sempre da Antonio Zambrini.




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Simona Severini e Mattia Cigalini ad Umbria Jazz

A Cagliari Eje ho ascoltato Simona Severini, ed e' stata una bella sorpresa la sua voce delicata ma personalissima, le sue chansons francesi, il clima intenso ed elegante che ha saputo creare questa giovanissima interprete.  Dunque vi segnalo il suo concerto insieme al giovane e talentuoso Mattia Cigalini al Teatro Pavone a Perugia nell' ambito di Umbria Jazz.  Purtroppo JazzDaniels non potranno esserci, ma chi e' a Perugia non si perda una delle poche novita' nel panorama sempre piu' omologato del Jazz in Italia!

Qui sotto il comunicato stampa.




Mattia Cigalini e Simona Severini, due tra più interessanti giovani artisti italiani, presenteranno i loro album appena usciti per la My Favorite records con due concerti a Umbria Jazz 2011.

Lunedi 11 luglio
Ore 12.00 – Teatro Pavone

SIMONA SEVERINI “La Belle Vie”

Simona Severini: voce
Antonio Zambrini: pianoforte
Alex Orciari: contrabbasso
AntonioFusco: batteria




“La Belle Vie” rappresenta una felice sintesi tra melodia classica e arrangiamenti jazz, resa  ancora più originale  dalla naturalezza struggente del canto di Simona,  privo di impostazioni liriche che finisce con l’esaltare la purezza della melodia dei brani.

Il disco nasce da alcuni brani di  Gabriel Fauré, compositore francese della fine del ‘900, che il maestro Giorgio Gaslini ha fatto conoscere a Simona. Da lì ha preso corpo il progetto dell’album, con i brani di Fauré riarrangiati  da Antonio Zambrini e con l’aggiunta di classici come “La Belle Vie” di Sacha Distel, “Emily” di Johnny Mandel,  “Ce Mortel Ennui”  di Serge Gainsbourg, “The Summer Knows” di Michel Legrand ed alcuni brani inediti scritti sempre da Antonio Zambrini.



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